IL
VIAGGIO DI DON CHISCIOTTE NELLA SPAGNA DI OGGI
Progetto :
Dante Farricella e
Patrizia Comitardi
Ricerca testuale:
Patrizia Comitardi
Fotografie: Dante Farricella
"Lettore
mio, che non hai nulla di meglio da fare, senza che io te lo giuri, puoi
credermi che questo libro, come, figlio dell' intelletto, avrei voluto che fosse
il più bello, il più robusto e il più intelligente che
si potesse immaginare. Ma non mi è stato possibile contravvenire
all'ordine della natura nella quale ogni cosa genera il suo simile."
Così
iniziano le mille e passa pagine che compongono il romanzo di Miguel de
Cervantes, che benché scritto circa 400 anni fa, ancora è attuale per i temi
che affronta e per le suggestioni che pone al lettore.
Ma
il Don Chisciotte è anche un ritratto della Spagna del 500, che gli occhi del
"folle "cavaliere della Mancia" guardano, stregati dall'opera
diabolica degli "incantatori", coloro cioè che gli fanno vedere
giganti, re, castellani e castelli, là dove invece ci sono mulini, locande,
osti e la più varia e semplice
umanità.
Questa
mostra fotografica vuole essere un ritratto della Spagna di oggi, guardata
attraverso le suggestioni del romanzo di Cervantes, ripercorrendo
per sommi capi la vicenda del suo famoso protagonista.
E
dunque "Spettatore mio, puoi credermi che io vorrei che queste mie
fotografie fossero, come figlie dell'intelletto, le più belle che si potesse
immaginare" ma poiché, come dice Cervantes, "non è stato possibile
contravvenire all'ordine della natura nella quale ogni cosa genera il suo
simile" , questo lavoro dice quello che noi siamo e possiamo oggi.
Dedichiamo questo lavoro agli amici Stefano Vercelli, Magda Siti e a tutti i ragazzi del corso dell'ERT Humana Fiction, che avendo recentemente allestito lo spettacolo "Delle felici e spassose avventure del cavaliere della trista figura toccato da una sana follia", hanno sollecitato il nostro interesse verso il testo di Cervantes, fornendo lo spunto per avviare questa ricerca di immagini all'interno e all'esterno del romanzo.